Conosciamolo Meglio: a tu per tu con Marco Rossi
Ultimo appuntamento del 2020 con la rubrica “Conosciamolo Meglio”, questa volta tocca al playmaker Marco Rossi rispondere alle dodici domande.
Come è nata la passione per la pallacanestro?
“Poco prima di compiere sei anni, quando di fatto ho iniziato a giocare. In più mio padre era il dirigente della società del nostro paese, la Pallacanestro Venegono”.
Il ricordo più bello della tua carriera?
“La vittoria della Coppa Italia di Legadue con Veroli nella stagione 2009-10, ero il capitano di quella squadra”.
Il ricordo più brutto della tua carriera?
“Per fortuna non ho ricordi bruttissimi, ma dovendo scegliere direi la sconfitta nella finale playoff per andare in serie A con Veroli sempre nella stagione 2009-10”.
Il compagno più simpatico che hai conosciuto alla Virtus?
“Difficile, sono tutti simpatici. Dico, comunque, Roberto Maggio”.
Terminata la carriera da giocatore cosa farai?
“Ho sempre pensato che non avrei continuato nel mondo del basket, anche per staccare un po', però oggi devo ammettere che viste le difficoltà della vita lavorativa non è così scontato che possa invece accadere l’esatto contrario. Magari allenatore delle giovanili, ma ovviamente solo quando smetterò tra una quindicina di anni”.
Un pregio del tuo carattere?
“La pazienza”.
Un difetto del tuo carattere?
“Troppo riservato. Delle volte può sembrare che sono scontroso, ma non è così”.
Meglio un canestro decisivo o un assist decisivo?
“L’importante è vincere”.
Il cibo che preferisci?
“La pizza”.
L'animale che preferisci?
“Nessuno in particolare”.
Il film più bello che hai visto?
“C’era una volta in America”.
Il libro più bello che hai letto?
“La verità sul caso Harry Quebert. Ma è una scelta difficile. Questo perché leggo tanto, specie in occasione delle trasferte”.
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